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lunedì 24 gennaio 2011

Ritiro con i Giovani - Caltanissetta (CL)

Adamo ed Eva:
"Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza"

"Io so che non sei solo quello che conosco, ma non mi fa paura, ti amo" queste parole sono state il centro dell'esperienza di fede che noi giovani abbiamo vissuto al ritiro spirituale tenutosi a Caltanissetta nei giorni 18 -19 dicembre c.a.
Il tema del ritiro era: "Adamo ed Eva: Facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza".
Attraverso questo ritiro, abbiamo appreso degli insegnamenti che sono alla base del nostro essere. Mediante la lettura della creazione prendiamo atto che come Adamo ed Eva siamo stati creati e plasmati a immagine e somiglianza di Dio.
Essere creati a immagine di Dio cosa significa esattamente? Abbiamo cercato di rispondere a questa domanda attraverso le riflessioni guidate da Padre Valdo e Fr. Josimar, arrivando alla conclusione che essere creati ad immagine e somiglianza di Dio significa che siamo stati creati  come lui capaci di amare ed essere amati. Adamo ed Eva sono stati i primi ad essere stati creati ad immagine e somiglianza del Padre, e vi era stata data  la capacità di compiere libere scelte. Sebbene gli fosse stata data una natura giusta, Adamo ed Eva  commetterono il grande sbaglio di farsi tentare dal potere desiderando di diventare onnipotenti e onniscienti come il loro Creatore. Attraverso la lettura della Bibbia, possiamo far esperienza delle cose vissute in precedenza, cercando di non commettere gli stessi errori, e come l'argilla ancora fresca possiamo ritornare alla forma originaria che Dio ci ha dato, ricomponendoci e rimediando ai passi sbagliati che abbiamo fatto durante il nostro cammino.
Ritiro emozionante, specialmente per me che ho vissuto l'esperienza per la prima volta,che mi ha permesso di riflettere attraverso un confronto diretto con il Signore, a fare memoria della mia vita, specialmente quando ci siamo trovati a contemplare Dio Eucarestia inginocchiati ai suoi piedi, vivendo il momento con particolare coinvolgimento.
Durante i vari momenti abbiamo  svolto una dinamica:  che consisteva  nel  lavorare  un pezzo d'argilla creando ciò che i nostri sentimenti ci trasmettevano dopo l'ascolto della creazione. L' esperienza dell'argilla ha fatto comprendere ad ognuno di noi quanto sia difficile improvvisarsi artisti se non si plasma con amore e con passione, come Dio ha fatto con noi, dandoci una forma, uno per uno dedicandoci del tempo e dell' amore che è costantemente presente nella vita dell'uomo.
Momenti di stupore, silenzi e meraviglia,  per quanto mi riguarda paura, di fronte alla rottura di un vaso, da parte di Fr. Josimar, che simboleggiava la fragilità dell'uomo che in qualsiasi momento sbagliando, come Adamo ed Eva, può modificare  il disegno iniziale del Padre. Ognuno di noi si è un po' rispecchiato in quei pezzi, perché quella rottura rappresentava l'allontanamento da Dio.  Durante il momento di deserto, ognuno di noi  ha preso un frammento dei resti del vaso su cui in seguito  ha lasciato la propria impronta trasmettendo quello che più l'aveva colpito con pensieri, parole e disegni. Successivamente abbiamo cercato in parte di riunire i vari pezzi del vaso, atto che simboleggia che ognuno di noi può  ritornare sui propri sbagli correggendoli e lasciandosi plasmare dall'amore di Dio che consoliderà tutti i pezzi, facendo ritornare il vaso alla forma originaria, come noi quando ritorneremo a camminare "Sui passi dei Giusti".

          Michela Seminara
(Gruppo Giovani e Madre Rosa)

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